Una sintonia artistica
Marisa Bello pittrice e Giuliano Spagnul
illustratore alternano la loro attività individuale con momenti di
collaborazione che hanno costruito nel tempo un percorso parallelo.
La
loro relazione artistica inizia nel 1989
con “Sogni di terra”, una serie di lavori sulla Puglia in cui si
coniugano una ricerca fotografica e una disegnativa. “ne è stato esaltato un approccio che non è nuovo (per es. nei disegni
di Marisa) ma che acquista nuovo spessore, e scivola in una sorta di nuova dimensione
a partire da una già frequentata, nota. (…) Foto e disegno si cercano e si necessitano e poi si intrecciano.” Goffredo
Fofi.
La
mostra riscuote consensi anche in Germania
al Falkenhaus di Wurzburg e al
castello di Heidelberg, dove Marisa e Giuliano vengono affascinati dal mondo musicale tedesco.
Così
nasce il lavoro di “Immagini per Lieder” 1993. “Sono trasparenze,
collages, sovrapposizioni, colori, nuances, vibrazioni in uno con la nota
musicale. La summa estetica del Lied ha generato emozioni che queste immagini
ci restituiscono.” Giuseppe Pintorno.
Pochi
anni dopo, la mai sopita passione politica li porta ad affrontare temi legati
alla globalizzazione. “L’apparente
eclettismo di tecniche e di forme irride al trabocchetto del miscuglio postmoderno,
perché stile di un pensiero forte e di una solida capacità dialettica.” Edoarda
Masi nell’introduzione alla mostra
“A prescindere!… ‘O denaro.” 1997.
Nel
1999 strutturano una grande
installazione al Centro Sociale Leoncavallo: “Per Primo Moroni: Philip Dick,
i centri sociali e gli ombrelli di luce.” “A me piace costruire universi che cadono a pezzi, scrisse P. K. Dick.
Marisa Bello e Giuliano
Spagnul hanno raccolto pazientemente quei pezzi per quasi un
anno nei vecchi cassetti, nelle soffitte, nelle discariche, hanno preso il
kipple di Dick e lo hanno ricombinato, intrecciandolo con immagini e
suggestioni dell’arte del ‘900.” Antonio Caronia.
Sempre
P. K. Dick sarà al centro della mostra del 2002
che con un procedimento opposto al grande spazio del Leoncavallo costruisce un
microcosmo dickiano incartando la piccola sala della libreria Utopia.
Un
ritorno in Puglia con la mostra “Aurei corridoi del cielo” 2004. “La percezione a quattro occhi e due sensibilità fa risaltare la fusione
delle emozioni di una sintonia artistica, che scaturisce nell’intuizione felice
di integrare e interrelare le rispettive esperienze ed esigenze interpretative
manifestandole ancora con rinnovata efficacia.” Ippolito Calcagnini Estense.
In
questi anni producono varie illustrazioni e lavori grafici per riviste e case
editrici. L’esperienza grafica e l’amore per la letteratura convergeranno in
una produzione di manifesti per la mostra “Immagineparola” 2004, che arriva fino ai manifesti per
Rabelais 2008. “Marisa e Giuliano fanno arte multimediale nel senso più esatto del
termine, ma con una radicalità che irride le pretese ideologiche di chi ha
ceduto le armi e pensa seriamente che la tecnica abbia sconfitto la vita anche
nell’arte.” Lucio Morawetz.
Sarà
ancora un amore letterario a far nascere il lavoro su “Pinocchio: un libro
parallelo” di Giorgio Manganelli, 2007.
“La prima volta che ho visto il loro
Pinocchio mi è sorta immediatamente un’immagine che a Marisa e Giuliano è
apparsa quasi paradossale: operano come fossero archeologi del contemporaneo.”
Maria
Grazia Schinetti. “Credo che uno
degli aspetti fondamentali delle tavole che abbiamo davanti sia proprio questa
sfida nel rappresentare non tanto gli eventi di Pinocchio, ma rappresentarne i
silenzi. Cioè illustrare un libro come il Pinocchio parallelo non significa
prendere ciò che accade nel Pinocchio originale e vederlo sotto la lettura di
Manganelli, ma significa invece seguire Manganelli nel dar voce alle cose che
nel libro non ci sono, senza rinunciare però a rappresentare rendendo
riconoscibile il testo di riferimento, il Pinocchio di Collodi.” Andrea Maiello.
Seguiranno nel 2012
alla Galleria degli Artisti collage di foto e
pitture “Opere di piccolo formato”,
nel 2013 una serie di
lavori con tecniche miste su Milano “Vivere
a Milano: storie, tracce, percorsi” allo
spazio “Images on the Road”, nel 2014 una
contaminazione tra computer e pennino a china “Essenze”
alla Galleria degli Artisti, nel 2015
all’IsolaLibri una mostra per Ernesto De
Martino “Noi non camminiamo mai soli”,
commistione di opere grafiche e fotografiche.
Nel 2017 le opere sul Pinocchio di Manganelli vengono esposte alla Casa della Poesia di Urbino nella mostra collettiva “Manganelli Finxit. Arte come menzogna” a cura di Vittorio Sgarbi e Lietta Manganelli e alla galleria La Camera Chiara di Milano ancora una mostra di ibridazione tra fotografie e disegni “Opere da viaggio”.
Nel 2018 alla Fondazione Mudima “Con Primo Moroni e Antonio Caronia” una mostra di collage, opere digitali, manifesti e a alla Camera Chiara “Ibridazioni” collage foto disegni e materiali.
Nel 2017 le opere sul Pinocchio di Manganelli vengono esposte alla Casa della Poesia di Urbino nella mostra collettiva “Manganelli Finxit. Arte come menzogna” a cura di Vittorio Sgarbi e Lietta Manganelli e alla galleria La Camera Chiara di Milano ancora una mostra di ibridazione tra fotografie e disegni “Opere da viaggio”.
Nel 2018 alla Fondazione Mudima “Con Primo Moroni e Antonio Caronia” una mostra di collage, opere digitali, manifesti e a alla Camera Chiara “Ibridazioni” collage foto disegni e materiali.
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